Stipendio Medio 2025 in Italia: panoramica per regione e ambito lavorativo | Remitly

Stipendi Medi in Italia 2025: Analisi Completa per Regione e Settore

Avere un quadro chiaro degli stipendi medi in Italia nel 2025 è fondamentale per prendere decisioni informate in ambito lavorativo. Ecco una panoramica completa

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Cassidy Rush è una scrittrice con un background in carriere, affari e istruzione. Si occupa di notizie finanziarie locali e internazionali per Remitly.

Tanto per chi si affaccia al mercato del lavoro che per chi decide di cambiare carriera, valutare lo stipendio medio dei settori presi in considerazione è essenziale. A fianco di riflessioni che riguardano l’equilibrio vita-lavoro e le proprie ambizioni personali, ci sono sempre anche fattori di tipo economico a influenzare le nostre scelte in questo ambito.

Avere un’idea chiara dell’andamento degli stipendi medi in Italia nel 2025 è utile non solo per chi cerca lavoro, ma anche per le aziende. Permette di pianificare la propria situazione finanziaria nel lungo termine così come di negoziare i salari. C’è di più: anche la scelta di quale percorso formativo iniziare spesso dipende dalle prospettive economiche future associate a una determinata qualifica o a un particolare titolo di studio.

Ecco perché noi di Remitly abbiamo pensato di raccogliere per te in questo articolo tutte le informazioni che ti servono per avere una panoramica aggiornata dei salari in Italia nel 2025. Continua a leggere per sapere quando si guadagna in media a seconda della regione, del settore e del livello di esperienza.

Andamento generale degli stipendi italiani nel 2025

I dati pubblicati dall’ISTAT nel 2025 si riferiscono al 2022 e rilevano uno stipendio medio lordo nazionale, riferito a un anno intero e al tempo pieno, di 37.302 euro. Per quanto riguarda l’anno in corso, i dati ufficiali segnalano che la retribuzione oraria media tra gennaio e giugno 2025 è aumentata del 3,5% rispetto allo stesso semestre del 2024, ma si tratta di un’analisi parziale.

Secondo l’ultimo rapporto dell’OCSE, i livelli di retribuzione all’inizio del 2025 restano inferiori del 7,5% rispetto al 2021 e l’Italia segna il calo più significativo dei salari reali tra tutte le maggiori economie. Gli aumenti salariali non sono infatti sufficienti a compensare l’effetto negativo dell’inflazione.

Salario lordo e salario netto: qual è la differenza

Quando parliamo di guadagni, è importante fare una distinzione tra salario lordo e netto. La RAL, o retribuzione annua lorda, è l’importo totale ricevuto da chi lavora. Vanno esclusi da questa cifra il TFR, trattamento di fine rapporto, ed eventuali extra come bonus o buoni pasto.

Il salario netto si ricava sottraendo al salario lordo i contributi e le detrazioni fiscali, ovvero le trattenute IRPEF e le ritenute INPS.

Esistono diversi strumenti online gratuiti per effettuare il calcolo dello stipendio netto, come ad esempio il calcolatore di PMI. Ti basta inserire i dati richiesti nel modulo e in pochi clic avrai l’ammontare esatto.

A ogni settore il suo stipendio

Entriamo nel vivo della nostra panoramica sui salari medi in Italia. È un dato di fatto che alcune professioni siano più redditizie di altre: in genere a pesare sono fattori come il livello di studio richiesto per accedere a un determinato ambito lavorativo, il grado di responsabilità e quanto certe figure professionali siano richieste nel mercato attuale.

Quanto si guadagna nel pubblico e nel privato

Ottenere un ruolo nel settore pubblico è per molti sinonimo di maggiore sicurezza lavorativa nel lungo termine. Il “posto fisso” è un obiettivo che ha ancora presa sui lavoratori italiani, seppur in maniera meno predominante rispetto al passato. Ma a livello retributivo il pubblico è la scelta più vantaggiosa?

Va detto innanzitutto che tanto per il pubblico quanto per il privato la forbice considerata è molto ampia: nel privato si va da operai a manager, nel pubblico da insegnanti ad alti dirigenti. Dal confronto emerge che la differenza nel salario medio va a favore del settore pubblico, con uno scarto che si aggira su un paio di migliaia di euro all’anno. Il 60% dei lavoratori italiani nel settore privato percepisce un salario al di sotto dei 31.000 euro.

Le professioni più redditizie in Italia

Ognuno ha la propria visione della ricchezza. Che tu sia dell’opinione che è il denaro a far girare il mondo, o che tu dia più importanza ad altri aspetti della vita, è innegabile che valutare le proprie prospettive salariali prima di iniziare la ricerca di un lavoro è un’idea saggia. Qui di seguito abbiamo raccolto alcune informazioni che ti aiuteranno a orientarti.

  • Settore finanziario: è l’ambito che viene subito in mente quando si parla di alti guadagni e gli ultimi dati lo confermano. La RAL media per chi lavora in banca o nelle assicurazioni è di 47.884 euro.
  • Informatica: lo stipendio medio di un ingegnere informatico è di 35.650 euro all’anno, ma un professionista con qualche anno di esperienza, soprattutto nell’ambito della cybersecurity o dell’intelligenza artificiale, può facilmente superare la soglia dei 40.000 e oltre.
  • Sanità: la RAL di un medico ospedaliero va dai 60.000 euro dei primi anni ai 110.00 euro dopo 15-20 anni di attività, con il raggiungimento di ruoli ad esempio come quello di primario. Gli infermieri nel Servizio Sanitario Nazionale guadagnano dai 24.000 euro lordi per posizioni base a oltre 32.000 euro quando ricoprono ruoli più senior.
  • Marketing e comunicazione: anche in questo caso il livello di responsabilità ha il suo peso e si va dai 25.000 euro annui per i profili junior a salari fino ai 60.000 euro e oltre per figure manageriali. 

Variazioni regionali di stipendio

Il divario Nord-Sud è un fenomeno che riguarda storicamente l’Italia sotto molteplici punti di vista e il salario medio nazionale non fa eccezione. Ti stai chiedendo se lavorare in una regione piuttosto che in un’altra faccia la differenza in termini di guadagni? La risposta semplice è sì. Ci sono però altri fattori da tenere in considerazione: è vero che i guadagni al Sud sono in media inferiori, ma lo stesso vale per il costo della vita.

Il divario salariale tra Nord e Sud è ancora profondo

Da una recente elaborazione dei dati INPS e ISTAT da parte dell’Ufficio studi della CGIA è emerso che nel Nord Italia in media gli stipendi sono più alti del 35% rispetto al Sud: 101 euro di retribuzione media al giorno lorda per i lavoratori al Nord contro 75 euro per i colleghi del Meridione. Uno scarto che dipende principalmente da una differenza in termini di produttività lavorativa, maggiore nelle regioni settentrionali.

Nel settore privato, le grandi aziende che tendono a retribuire i propri dipendenti, tra cui molti professionisti specializzati e altamente qualificati, con salari più corposi sono concentrate nelle città del Nord. C’è da sottolineare, poi, che generalmente nelle regioni settentrionali si lavora 28 giorni in più all’anno, un dato che dipende anche da una presenza più marcata di economia sommersa e quindi non quantificabile al Sud.

La Lombardia resta in cima alla classifica degli stipendi più alti

La regione considerata il motore trainante dell’economia italiana si conferma l’area in cui i lavoratori hanno il salario medio più alto (33.365 euro all’anno), mentre il fanalino di coda spetta alla Basilicata. Milano, con 32.472 euro, guida la classifica delle province, in cui i primi trenta posti sono occupati da località del Nord e del Centro Italia.

Maggiori opportunità lavorative caratterizzano città come Bologna, Torino e Bolzano, ma se è vero che questo garantisce salari più allettanti va notato che il costo della vita, in particolare sotto l’effetto dell’inflazione al rialzo degli ultimi anni, tende a essere maggiore nell’Italia settentrionale e centrale. Città come Napoli o Palermo offrono meno possibilità a chi cerca lavoro e lo stipendio medio si attesta ben al di sotto della media nazionale. Tuttavia, anche i costi per affitto e spesa, per citarne solo alcuni tra quelli in questione, sono più bassi.

Quali fattori incidono su quanto è possibile guadagnare

Abbiamo esaminato ambito lavorativo e fattori geografici, ma ci sono molte altre variabili che influenzano lo stipendio. Educazione, livello di esperienza e dimensione dell’azienda sono tra le più importanti.

Titolo di studio e competenze professionali 

Per avere un lavoro che paga meglio, vale ancora la pena ottenere il famoso “pezzo di carta” in Italia? Sì, e sono i dati a dimostrarlo. Tra i 25 e i 34 anni, chi possiede una laurea guadagna il 22,6% in più di chi si è fermato al diploma. E nel tempo il divario aumenta per arrivare fino al 79% dopo i 55 anni. Una laurea è un investimento che cresce nel lungo raggio e apre la strada a ruoli di responsabilità che altrimenti restano spesso fuori portata.

Accumulare esperienza in un determinato settore è il secondo passo chiave per puntare a uno stipendio sostanzioso. La mappa degli stipendi medi in Italia nell’ambito finanziario elaborata da Page Group lo scorso anno evidenzia che i guadagni, inclusi i bonus, per figure come consulenti e analisti finanziari e risk manager salgono proporzionalmente al numero di anni di esperienza.

Azienda più grande, stipendio più alto

Statisticamente le grandi imprese, a parità di posizione, pagano meglio. La RAL media è di 39.021 euro contro i 28.610 euro delle microimprese. Maggiori risorse finanziarie e capacità di far fronte alle incertezze del mercato consentono alle multinazionali di offrire salari medi più alti, oltre a forme di compensazione extra come i bonus e piani di welfare aziendale.

Inoltre, il livello di organizzazione e tecnologia più avanzato che caratterizza le grandi compagnie dà più flessibilità ai dipendenti: lo smart working, ad esempio, è più diffuso che nelle PMI. Una modalità di lavoro ibrida consente ai lavoratori di risparmiare sulle spese di trasporto e di assistenza all’infanzia, aumentando lo stipendio netto.

Pianifica il tuo futuro professionale con consapevolezza

Usa la nostra guida per orientarti nel mercato del lavoro italiano di oggi e capire quale tipo di stipendio puoi aspettarti in base alla tua personale situazione. Segui poi questi passi per avere successo nella tua ricerca:

  • Perfeziona il CV: un curriculum ben fatto è il primo requisito per puntare in alto.
  • Preparati ai colloqui con metodo: raccogli informazioni sul tuo potenziale datore di lavoro, pensa a come mettere in luce i tuoi punti di forza e usa la conoscenza dei trend salariali per negoziare il tuo stipendio.
  • Continua a migliorarti: la progressione della tua carriera sarà tanto più veloce quanto più studio e impegno metterai nel tuo lavoro, quindi investi nello sviluppo professionale continuo.
  • Stai al passo con i trend: sul blog Remitly trovi tutte le informazioni sui cambiamenti del mercato del lavoro in Italia.

Domande frequenti 

Qual è lo stipendio medio in Italia nel 2025?

Non ci sono dati ufficiali dell’ISTAT per l’anno in corso, gli ultimi si riferiscono al 2022 e rilevano uno stipendio medio di 37.302 euro all’anno. Le cifre per il 2025 variano sulla base delle fonti: secondo le rilevazioni dell’OECD lo stipendio medio in Italia è di circa 35.000 euro lordi. 

Come varia lo stipendio medio tra Nord e Sud Italia?

Il divario Nord-Sud interessa anche il salario medio, che nelle regioni settentrionali è più alto del 35% che in quelle meridionali. Va detto, tuttavia, che anche il costo della vita è maggiore al Nord e questo è un fattore che va a riequilibrare in parte lo scarto retributivo.

Quali sono i settori che pagano di più in Italia?

In Italia, a guadagnare di più sono i lavoratori occupati nell’ambito dei servizi finanziari, dell’ingegneria, della farmaceutica, delle biotecnologie, dell’informatica e della sanità.

Come posso sapere se il mio stipendio è in linea con il mercato?

Oltre a documentarti leggendo ad esempio i nostri articoli a riguardo, puoi utilizzare Quantomipagano.it, uno strumento gratuito che in maniera anonima mette a confronto i salari di chi lavora in Italia. Immettendo i tuoi dati e seguendo delle semplici istruzioni saprai se il tuo stipendio rispecchia le tendenze del mercato.

Qual è il momento giusto per chiedere un aumento?

Assicurati di avere una ragione valida per chiedere una revisione del tuo stipendio: risultati ottenuti, nuove certificazioni, anni di esperienza. Valuta poi le condizioni economiche dell’azienda e fai delle ricerche per stabilire un aumento realistico e giustificabile. Non ti resta che trovare il momento buono per parlare con un superiore e provare a guadagnare di più.